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I Tesori di Spalato

Nel difficile idioma serbo-croato la Croazia si chiama Hrvatska, due “a” fra sei consonanti, mentre la splendida città di Spalato si chiama Split. La sua millenaria storia è costellata di momenti gloriosi. Fu importante città marittima greca nel III secolo a.C., poi romana, tanto che nel 295 d. C Diocleziano fece erigere il fantastico palazzo che rappresenta tuttora il nucleo storico della città. Spalato fu importante piazzaforte veneziana, passata poi agli Asburgo, e nel dopoguerra inglobata nella Jugoslavia di Tito. Oggi la città è uno dei centri più importanti della Croazia indipendente e in tempi recenti tre date sono salienti per comprendere la posizione di spicco che Spalato occupa nel panorama economico e turistico dell’Europa moderna. Nel 1979, l’UNESCO include il grandioso Palazzo di Diocleziano nell’elenco dei siti che rappresentano il patrimonio prezioso dell’umanità, nel 2005 la stessa UNESCO estende la protezione all’intera città storica e alle sue chiese. Nel 2013, esattamente il primo di luglio, la città, insieme a tutta la nazione croata ha festeggiato l’ingresso ufficiale di questo paese nella U.E., sebbene con perplessità circa la adozione della moneta unica in un contesto in crescita economica legata tuttavia alla debolezza della locale valuta, la kuna croata. Chi arriva oggi dal mare entra nel porto di una delle tante magnifiche città adriatiche, da Trieste a Zara, da Ancona a Dubrovnik, da Bari a Sebenico, ma a Spalato si nota un’insolita atmosfera bianco-azzurra. Poi, poco dopo lo sbarco, il turista entra nella incredibile città storica, sostanzialmente tutta racchiusa nel grandioso quadrilatero del Palazzo di Diocleziano. Varcando la Porta Angelica, si nota che il tempo e le sventure patite dalla città nei secoli hanno distrutto solo parti del favoloso complesso imperiale e molte di esse si trovano incorporate e riutilizzate nell’insieme dei palazzi, della cattedrale e delle altre chiese, mentre le poderose mura perimetrali ancora quasi intatte conservano le monumentali porte di accesso alla città, ma solo 3 delle 16 torri romane. Delimitano l’enorme superficie di 30.000 mq., a pochi metri dal mare, mentre il punto topico di aggregazione urbana corrisponde all’incrocio fra cardo e decumano. La superba Cattedrale corrisponde al Mausoleo di Diocleziano, il Battistero era il Tempio di Giove, il Peristilio conserva intatte le sue colonne corinzie. Tutti gli edifici della città rivelano “basi” romane, ma a sorpresa quasi tutti hanno anche dettagli architettonici e aspetti veneziani, poiché Spalato, prima di essere jugoslava è stata e continua ad essere una città simbolo della Dalmazia colonizzata dalla Serenissima. Essendo il croato una lingua poco studiata in Europa, i cittadini di Spalato comprendono e parlano bene sia l’italiano che il tedesco, a causa del turismo e dei contatti commerciali. Fuori le mura, la città moderna è ariosa, molto pulita, con giardini curati e mercati dal vago ambiente levantino, ma il contatto con la gente non sembra facile e cordiale. E’ un popolo che ha sofferto e che avrà qualche difficoltà ad integrarsi a pieno titolo nel coacervo di paesi e genti di questo nostro complesso e litigioso continente.

                                                                  Umberto Mantaut

 

 

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