Se un cittadino di Cerveteri rivolge un complimento al Sindaco di Ladispoli rischia come minimo la scomunica. Non si tratta solo di perdere la comunione a Pasqua, ma anche di perdere la comunione col Pascucci. Tuttavia, fra cotanto senno che ha amministrato Cerveteri, il nostro attuale Sindaco fa grandi sforzi per migliorare l’ambiente ed è intelligente. Leggendo capirà che il complimento riguarda anche lui. Dante, in Paradiso, non sapendo se lodare di più San Francesco o San Domenico, dice “ dell’un dirò, però che d’ambedue si dice l’un pregiando, quale uom prende, perch’ad un fine fuor l’opere sue”. Insomma, parlando bene di Grando e si include anche Pascucci. Sembrano seguire le stesse politiche, intese come cura della polis, sia quella di Ladislao sia quella dei Matuna. La materia di tanto “entusiasmo” è la politica del verde pubblico. Qualche propalatore di false notizie, lasciamo pure “fake news” per gli incalliti anglofili, ha descritto Grando come un lupo mannaro nerovestito che col favore delle tenebre e armato di motosega abbatte pini secolari nei bei viali di Ladispoli. Ricordiamo che un Comune attento elimina alberi morti o fatiscenti se possono diventare pericolosi per la pubblica incolumità. Importante è sostituirli subito con altre essenze sane. Si ricorda che un altro Sindaco di Ladispoli, anni fa, fu attaccato per aver eliminato certi pini moribondi in Viale Italia. Dopo la sostituzione con robusti lecci e fioriti alberi di Giuda, quel viale è ora il salotto buono della città. Inoltre, non deve sfuggire ad occhi attenti, che a Ladispoli i tronchi morti e i ceppi sono stati affidati in varie aiuole alle mani artistiche di uno scultore del legno. Le opere realmente pregevoli allietano la vista di chi passeggia in un’area verde centrale. Sia Grando che Pascucci attuano, nei limiti delle modeste finanze pubbliche, una politica di “ripascimento”, parola che riguarda gli arenili, ma anche volendo col significato di posa a dimora di nuove piante da vivaio per combattere il degrado estetico di due località altamente turistiche per qualità archeologiche e balneari. Entrambi si avvalgono evidentemente di assessorati all’ambiente molto ligi ai propri doveri. A Marina di Cerveteri tutti notano il nuovo arredo con palme giovani e curate. Sia Ladispoli che Cerveteri presentano al viandante un loro bellissimo biglietto da visita, rappresentato dal viale di pini secolari che abbellisce la consolare Aurelia nel tratto tangente ai due territori comunali. A difesa di queste magnifiche piante sono già state inoltrate varie segnalazioni. Purtroppo, pur presentandosi ancora sontuoso, quel viale ha perso molti esemplari non sostituiti e le fallanze si notano sempre di più. Di comune accordo e con l’ANAS, i due primi cittadini potrebbero promuovere un intervento. Forse quel viale non è proprio un monumento nazionale, ma a livello locale è un bene comune da tutelare, senza scomodare l’UNESCO ormai occupata a proteggere persino le pizze. Ladispoli, più di Cerveteri, ha arredato bene alcune rotonde stradali, cura meglio le potature stagionali, ma per dissesti e pulizie stradali c’è ancora parecchio da fare. Incoraggiamo i due Sindaci, invece di criticarli sempre, persino se per colpa del maestrale a volte si presentano spettinati. Ma qui si tratta di calvi invidiosi.
Umberto Mantaut
