Da troppo tempo tutti gli spazi e i tempi dei mezzi di comunicazione di massa sono occupati per quattro quinti dalle martellanti notizie ansiogene sul covid e dal “totoquirinale” in vista della scelta del nuovo Presidente della Repubblica. Il restante quinto è dedicato ai crimini e agli sbarchi di clandestini quotidiani. Basta! Il popolo che dovrebbe essere sovrano non ne può più. E’afflitto da problemi molto più seri che in alto loco sono ignorati. Il “terrore” per il covid, se non altro, ha indotto la massa a vaccinarsi. Ormai, se arrivano i sintomi ce la caviamo con tre giorni a letto come per un’influenza, forse un po’ più brutta del solito. I testa di kamikaze che rifiutano la punturina e preferiscono finire intubati e inumati si diano convegno sulla Rupe Tarpea, dalla quale i romani gettavano i deficienti, nel senso di coloro con qualche difettuccio. Nelle oscure cucine del Viminale la minestra riscaldata, entrata in ebollizione, ha emanato vaporosi editti che impongono di fare i cortei in aperta campagna. Immaginiamo già devastazioni di raccolti e l’ira degli agricoltori. Circa il nuovo Presidente, a causa della Costituzione più bella del mondo, il popolo sovrano non può sceglierselo attraverso democratiche elezioni, ma lo sopporta imposto da giochi di palazzo poco comprensibili, per non dire indecenti. La nobile carica con limitati compiti di taglio di nastri e soporiferi discorsi di fine d’anno, ci costa ogni anno più degli appannaggi di una nota regina che, almeno, sembra acquistare con soldi suoi quei vestitini con i colori dei confetti di Sulmona. Per fortuna gli ultimi tre “okkupanti” del Quirinale hanno mostrato di avere improvvisi guizzi di presidenzialismo, nel tentativo di mettere becco nella casta o casa chiusa dei politici italiani, orientando i governi che non vogliono più farci votare, illudendosi che almeno sappiano governare. Anche loro hanno capito, forse dall’acronimo dei loro illustri cognomi, SNM, che ormai tutti S-iamo N-ella M-erda. Ora però basta! Ci siamo rotti le “covaie”. Ecco un neologismo che diventerà come si dice oggi “virale”. E’ perfetto, bisex e non è più una parolaccia. La rottura non è solo un disturbo maschile. L’italiano tipo inesorabilmente maschilista dà a certi suoi organi nobilissimi un’importanza eccessiva. Purtroppo sono fragili, si rompono facilmente come le palline dell’albero natalizio, spesso girano a vuoto e collaborano ben poco e pure piacevolmente nel miracoloso compito della riproduzione. Sono le ovaie che ci distillano con saggezza secondo cicli lunari. Poi le signore si beccano tutti i travagli e i compiti: nove mesi di gravidanza, parto, allattamento, cura dei pargoli sempre più ingestibili, fannulloni e tendenti a restare attaccati alle gonne fino alla loro incipiente canizie. Che rottura di ovaie! Evviva, finalmente tutti quanti ci siamo rotti le covaie. Speriamo che nella bassa corte parlamentare, fra le masse dei giornalisti, degli opinionisti, dei filosofi, degli esperti, dei sondaggisti, qualcuno comprenda che mostruosa e bisessuale rottura hanno prodotto. A chi si scandalizza perché la gente non va più in massa a votare occorre ricordare che ci siamo tutti rotti le covaie: maschi femmine, bisex, omosex, no sex, trans, e altre varianti, tutti uniti nel gridare “basta”. Nel Parlamento starnazzano troppi galli, oche, galline. Nelle strade troppi cinghiali, nei palazzi troppi maiali. Qui è d’uopo riportate testualmente con traduzione uno scritto di Voltaire (18mo secolo):
La politique est le moyen pour des hommes et des femmes sans principes de diriger des hommes et des femmes sans mémoire. Il y a deux types de voleurs: le voleur ordinaire, c’est celui qui vole votre argent, votre portefeuille, votre montre ect. Et il y a le voleur politique: celui qui vole votre avenir, votre éducation, votre santé, votre sourire. La grande différence entre ces deux types de voleurs c’est que le voleur ordinaire vous choisit pour vous voler, alors que le voleur politique c’est vous que le choisissaiz pour qu’il vous vole. Et l’autre grande diffèrence c’est que le voleur ordinaire est traqué par la police, tandis que le voleur politique est le plus souvent protégé par un convoi de police.
(La politica è il mezzo per uomini e donne privi di principi di dirigere uomini e donne privi di memoria. Esistono due tipi di ladri: il ladro ordinario è colui che vi ruba denaro, portafoglio, orologio ecc., poi c’è il ladro politico che vi ruba l’avvenire, l’educazione, la salute e il sorriso. La grande differenza fra i due tipi di ladri è che il ladro ordinario vi sceglie per derubarvi, mentre il ladro politico ve lo scegliete voi perché vi derubi. E l’altra grande differenza è che il ladro ordinario è braccato dalla polizia, mentre il ladro politico è spesso scortato da un convoglio della polizia).
Mantaut Umberto