Chi vola spesso a Bruxelles se benissimo che BXL indica l’aeroporto di arrivo. La sigla compare sulla strisciolina applicata al bagaglio da imbarcare, poi rilasciano un talloncino detto sticker con BXL e un codice per poter fare reclamo se il bagaglio non arriva. Prima che BXL volesse dire anche “Bengodi Per Ladroni”, la sparizione dei colli era una specialità degli aeroporti italiani, ma da un certo tempo a Bruxelles è tutto un via vai di mazzette di banconote stipate in valigie che di diplomatico hanno ben poco. I soldi per corrompere pare che arrivino persino dal Marocco, che ci aveva abituati solo a spedizioni di gagliarda manodopera, poi con ben altre cifre ci hanno pensato gli emiri straricchi a cercare appoggi per far prevalere i loro interessi. I corrotti sarebbero annidati nelle nobili istituzioni comunitarie. Già strapagati per fare poco e quel poco a danno specialmente dell’Italia, certi individui senza pudore hanno tradito la UE in tutte le maniere. Bruxelles è una città francofona, sicché ci invita a “cercher la femme”, poiché da che mondo è mondo, anzi dai tempi di Adamo ed Eva, c’è sempre una donna dietro le quinte delle malefatte. A Roma, tuttavia, le “femmes” si sono sempre comportate da vere signore. Le mazzette incassate dai mariti politici in banconote di grosso taglio le sapevano occultare nell’elegante pouf del salotto buono. Invece in Belgio le dame hanno sbracato usando volgari sacchi, forse quelli neri dell’immondizia, zainetti, borsoni e trolley. Inoltre si è fatto largo uso anche di biglietti di piccolo taglio, come dire che si sono attaccati a tutto. I colli in partenza sarebbero andati nei paradisi fiscali dove i funzionari della Commissione e i politici del Parlamento speravano forse di andarsi a godere il malloppo insieme alle “kompagne” e alla “congrua” pensione dopo pochi anni di “disservizio” nelle istituzioni comunitarie. I nobili fondatori della CEE, firmatari dello storico Trattato di Roma si stanno rivoltando nelle rispettive tombe, ma in loro mancarono un sano pragmatismo e una certa lungimiranza. Gettarono le basi solo per un MEC, mercato europeo comune, senza pensare che nei mercati si aggirano comari sboccate e fanno affari mercanti imbroglioni. Già si partì male, quando dopo aver regolamentato le grandi partite di carbone e acciaio, si perse tempo a stabilire il grado di curvatura dei cetrioli e le dimensioni dei limoni di Sicilia. Poi, confondendo Comunità con Unione, la UE si è allargata accogliendo molti altri paesi, alcuni troppo piccoli, altri troppo potenti, nessuno disposto ad agire in armonia, tutti tesi a fare i propri interessi. Un paio, poi, Francia e Germania con la pretesa di sottomettere tutti gli altri, iniziando dalla povera Italia. Inoltre, salvo rare eccezioni, i vari paesi della UE piazzerebbero nelle istituzioni comunitarie, sparpagliate fra Bruxelles, Lussemburgo e Strasburgo, tanto per moltiplicare le spese e le greppie, i loro elementi peggiori. Molti personaggi anche di spicco sono degli scappati di casa che perdono la testa di fronte agli stipendi scandalosamente alti e alle opportunità di arricchirsi in questi centri di potere e corruzione. BXL è sede di istituzioni potenti nel senso che le direttive e le decisioni possono nascondere movimenti di miliardi. Da tutti i paesi della UE, come mosconi attratti dallo sterco, sono volati a Bruxelles i peggiori faccendieri, mediatori, lobbisti, intrallazzatori, imbroglioni, trovando gli euroburocrati già strapagati pronti a prostituirsi in cambio di mazzette sostanziose per condizionare le scelte comunitarie a favore di paesi terzi e centri di potere finanziario abituati. Se apriamo la botola di una fogna di solito tendiamo a richiuderla alla svelta, sopraffatti dal primo tanfo che sprigiona. Non conviene rimestare nella melma per non peggiorare le cose e scomodare chi a BXL si è così bene accomodato. Infatti ci hanno offerto subito un paio di capri espiatori sui quali scaricare lo sdegno. Ecco la bella greca, bionda e similvichinga col kompagno italiota pure lui biondo e avvenente. Costei sembra stipasse pacchi di banconote nel trolley del caro babbo pronto a volare verso paradisi fiscali. Poi, ecco il serio ex sindacalista ed esponente di spicco dei salotti romani al caviale, italianissimo, con moglie e figlia pronte ad accumulare e spendere il maltolto. Tuttavia, lo scandalo non è rappresentato da qualche pacco di banconote frutto di imbrogli, ma nel sapere che proprio questi individui per anni hanno predicato dai pulpiti delle cattedrali del “volemose bene” invitandoci a soffrire ed offrire per gli sfortunati della terra, dai barboni ai disoccupati, dai migranti ai disabili, dai nuovi schiavi africani importati dalle navi ai loro bimbetti che nascono già magri come chiodi. La mente va a paesi grandi e per certi versi seri che per conclamati e documentati casi di corruzione prevedono la eliminazione dei colpevoli. Chiamarla pena di morte scandalizza troppo e poi, siamo o non siamo in piene festività dove l’amore dovrebbe scorrere a fiumi, magari portandosi via i sacchi di soldi targati BXL. Non facciamola tanto lunga, come al solito i manigoldi se la caveranno con miti condanne, se no farebbero i nomi di quelli ancora più importanti di loro invischiati nello scandalo. Il provvedimento drastico potrebbe essere quello di azzerare tutto l’attuale apparato in putrefazione, riscrivere il Trattato di Roma con l’obiettivo di creare gli Stati Uniti d’Europa al posto di un volgare mercato e una disunione di fatto, teatro ormai della peggiore corruzione. Una utopia, ovviamente, BXL continuerà ad essere un buco nero divoratore di risorse e una pacchia per mediocri e disonesti?
Umberto Mantaut